Staglieno, Monumentale, sicuramente un’esperienza indimenticabile, la mia a Staglieno.
Era da tempo che volevo fotografare al cimitero monumentale di Genova, ma vista la distanza e la difficoltà avevo sempre rimandato. Finche un giorno…
Informazioni su Staglieno Monumentale
Il cimitero monumentale di Staglieno (in ligure Çimiteio de Stagén) è il maggiore luogo di sepoltura di Genova. Inoltre è uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Europa assieme al cimitero monumentale di Messina.
È situato nella Val Bisagno, nel territorio del “Municipio IV – Genova Media Val Bisagno”, comprendente il quartiere di Staglieno.
Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi e tra questi c’è Giuseppe Mazzini, uno dei padri della Patria italiana. Poi c’è il presidente del Consiglio e partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell’Inno d’Italia Michele Novaro.
Inoltre numerosi garibaldini tra i quali Antonio Burlando ed altri che fecero parte della spedizione dei Mille (un campo è a loro dedicato). L’attore Gilberto Govi, il cantautore Fabrizio De André, il pittore Federico Sirigu, la scrittrice Fernanda Pivano. Infine il poeta Edoardo Sanguineti, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Nino Bixio e Stefano Canzio.
Le opere e gli autori di Staglieno Monumentale
Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Le numerose statue funerarie e cappelle – opere prevalentemente di scultori genovesi – costruite in stili differenti, restituiscono un importante valore sotto l’aspetto dell’architettura e scultura funebre.
La storia
La progettazione del cimitero genovese risale al 1835 ancora sulla scia del clima creato dall’editto napoleonico di Saint-Cloud entrato in vigore il 12 giugno 1804. Con esso si vietavano le sepolture nelle chiese e nei centri abitati.
Il progetto originario dell’architetto Carlo Barabino venne approvato dal Comune di Genova. Barabino tuttavia morì nello stesso anno a causa dell’epidemia di colera che aveva colpito la città. Il progetto passò al suo collaboratore e allievo Giovanni Battista Resasco (il piazzale dell’ingresso secondario del cimitero porta il suo nome).