Sabato mattina, sveglia all’alba… trekking ai Piani di Artavaggio, meta Rifugio Cazzaniga Merlini, partenza da Moggio, piccolo abitato della Valsassina.
Optiamo per evitare la funivia, che collega appunto Moggio direttamente ai Piani di Artavaggio, saliamo in auto sino alla “Stanga” poco prima di arrivare al Culmine di San Pietro, da subito dobbiamo agganciare i ramponi, in quanto il ghiaccio è abbastanza insidioso.
Lo sterrato anzi il ghiacciato ci accompagna sino ai Piani, molti scorci si aprono durante la salita che regala attimi di emozione quando una coppia di camosci scende fin quasi sulla carreggiata in cerca di cibo.
Terminato il bosco il paesaggio si apre lasciando spazio alla candida neve ed al paesaggio mozzafiato!
Si possono ammirare durante l’ascesa ad Artavaggio il Monte Sodadura, la cima di Piazzo (prossima meta ciaspolatoria), l’Araralta, il Baciamorti, i Campelli e tutte le prealpi lecchese e Orobiche.
E’ veramente un piacere camminare in questo luogo, le ciaspole sarebbero state d’aiuto soprattutto nell’ultimo tratto , in lontananza vediamo il Rifugio Nicola, subito dietro la nostra meta il Rifugio Cazzaniga Merlini.
Ci inerpichiamo sulla pista da sci e arriviamo alla meta , sulla nostra destra il Monte Sodadura, più spostato sulla sinistra la cima di Piazzo, spesso frequentata dai camosci.
Un frugale pasto al rifugio Cazzaniga Merlini e ci godiamo la giornata prima del rientro pomeridiano sempre seguendo la strada percorsa al mattino, i colori cambiano dutante la discesa, la luce si fa calda ed in lontananza il tramonto è ben visibile, di un giallo acceso ci guida dino al punto di partenza.