Anche questa volta l’itinerario fotografico unito al piacere del trekking in montagna mi porta alle porte dell’ Engadina, alla scoperta del Lej Cavloc più precisamente nei pressi del Passo del Maloja che divide o meglio mette in comunicazione la Val Bregaglia con l’Engadina nel Canton Grigioni in Svizzera.
Passato il confine Italo Svizzero di Castasegna, (dove peraltro, vengo fermato in ingresso, da uno zelante finanziere che mi chiede scontrini e garanzie dell’attrezzatura fotografica, da mai dimenticare…) si prosegue sino al passo del Maloja oltrepassando stupendi paesini montani, come Stampa, Soglio, Bondo e Vicosoprano,
Poco prima del passo imbocco una stradina a destra che mi conduce al parcheggio Salacina (gratuito e numerato) dove lascio l’auto.
Mi dirigo verso vari cartelli segnavia, tra cui quelli informativi sulla diga di contenimento di Orden attualmente in riparazione, che previene allagamenti della Val Bregaglia da tutta l’acqua in arrivo dalla valle del Forno.
Mi incammino sulla sinistra su una stradina asfalatata che mi conduce alla casa Salacina, che si trovano poco prima del ponte sul torrente Orlegna, in direzione del Lej Cavloc e della valle del Forno.
Il percorso verso il Cavloc
Fotograficamente parlando la valle è quasi in totale ombra sino in tardissima mattinata, perciò mi devo accontentare di qualche scorcio e di qualche lama di luce sulle case di Maloja che si intravedono
Quando sono gia abbastanza in alto rispetto a Salacina. La strada continuo a camminare tra pini e larici, quest’ultimi con i colori caldi dell’autunno che donano al paesaggio già innevato, una connatazione fiabesca e di totale serenità.
Il percorso si snoda tra una serie di tornanti e curve che dopo ogni svolta ci regalano paesaggi mozzafiato, a volte al sole a volte in ombra.
Credetemi! non è sufficente nessun grandangolo o fish-eye per racchiudere l’ampiezza e la maestosità di queste vette, di questi boschi e di questo silenzio che fa dimenticare ben presto la vita frenetica e decisamente con tempi troppo veloci che viviamo tutti i giorni.
Quasi come un miraggio ad un certo punto si intravede il Lej Cavloc, che specchia in maniera eccezionale le vette circostanti, li a fianco vi è anche un rifugio (chiuso) che funge da ristoro nella stagione estiva. Il lago val bene il suo giro, ben segnalato da cartelli segnavia, che si compie attraversando ponticelli in legno, gia coperti dalla neve.
il Lej Cavloc ci regala moltissime angolazioni fotografiche e le sue acque cristalline ci permettono di comporre paesaggi riflessi particolari. Una breve sosta sul terrazo del rifugio conclude la mia escursione, (segnata per altro da un infortunio al 70/200 ) . Il ritorno al Maloja è possibile dalla stessa strada percorsa all’andata oppure con un giro ad anello, andando a incrociare il lago Bitabergh. Opto per un ulteriore variante girando attorno al lago, prendendo il sentiero per l’anello, ma poi tenenedo la destra ad incrociare più a valle la strada del mattino.