Inutile prendere in considerazione di percorrere la strada sterrata che ci porterebbe senza fatica sino all’inizio della valle del Maroz, dopo la frana del 2014 la strada è chiusa al traffico sia pedonale sia di veicoli.
Decidiamo così di imboccare il sentiero segnalato da tracce bianche e rosse e da una palina, proprio dinanzi al cimitero.
Subito bisogna guadare il torrente che poco tempo fa ha spazzato via il ponticello in legno che permetteva il passaggio, superata questa breve difficoltà, ci addentiamo nel bosco e velocemente guadagnamo quota.
Fuorisciti dal bosco percorriamo l’ultimo tratto di strada sterrata che ci conduce alla prima baita che ci introduce nella valle.
Risaliamo il comodo sentiero sino alla Baita Maroz Dent a quota 2035, la oltrepassiamo e camminiamo di fianco al ruscello a tratti impetuoso.
Puntiamo verso ovest e qui il sentiero aggira quello che sarà il nostro ostacolo maggiore, la salita è a tratti ripida e abbastanza stancante ma mai pericolosa.
Si oltrepassa un piccolo colletto e si intravede, ma veramente per pochi istanti il lago, (la nebbia scendeva fitta)
Si ridiscende per poche decine di metri la quota e costeggiamo il Lej da la Duana, a Mt 2466, lo spettacolo è magnifico.
Una breve sosta e poi la strada del ritorno…