Si parte di buon mattino, io e Vittorio ci dirigiamo in auto a Canzo, per poi dirigerci verso la fonte Gajum, dove lasceremo l’auto e inizieremo appunto l’anello da Gajum.
Iniziamo la nostra avventura incamminandoci su un sentiero acciottolato, il Sentiero Geologico Giorgio Achermann, cartelli a bordo sentiero illustrano le varie rocce che si incontrano lungo il cammino.
Il primo step del nostro percorso è l’eremo di San Miro, la tradizione racconta che proprio qui San Miro visse in solitudine, penitenza e preghiera per gran parte della sua vita. Proprio vicino alla chiesa sorge un piccolo convento, oggi disabitato.
Il percorso continua tra boschi e rocce, sino ad arrivare al Monte Rai a mt 1261, dove si gode di un panorama meraviglioso.
Proseguiamo in leggera discesa sino a raggiungere il Sasso Malascarpa, un’importante formazione rocciosa, risalente al’era Mesozoica.
Da dove inoltre si gode di un’imponente panorama
Il prossimo punto di appoggio per proseguire il nostro anello da Gajum è il rifugio Pianezzo a mt 1225, per ridiscendere sino alla rifugio della Terz Alpe.
All’alpeggio della Terz’Alpe, posizionato in fondo all Val Ravella, prendiamo il sentiero del fiume per dirigerci vero il bivio lasciato al mattino che ci ha condotto all’eremo di San Miro, concludendo così il nostro anello da Gajum.