La passione per la montagna questa volta ci porta sulla vetta del Pizzo Zerna a mt 2572, sulle alpi orobie, in Val Brembana
La partenza è da Carona lungo tutta la Val Sambuzza, sino al Passo del Publino per poi salire al Pizzo.
Questa estate ci lascia ben poche occasioni per godere il fascino della montagna ed il panorama mozzafiato delle cime.
Bisogna attendere la giusta occasione ed essere attenti al meteo, indispensabile in questo strano agosto 2014
Partiamo dalla frazione di Pagliari, sul tracciato condiviso dai trekker che si dirigono verso il Rifugio Calvi e Longo.
Oltrepassiamo la maestosa cascata di Val Sambuzza ed arriviamo dopo pochi minuti alla Baita Birone, lasciamo a questo punto la strada ENEL che stavamo percorrendo e voltiamo a sinistra sul sentiero CAI 209, direzione Val Sambuzza, Pizzo Zerna.
Verso il Pizzo Zerna
Il sentiero si inerpica piacevolmente nel bosco, a tratti affianchiamo il tratto superiore della cascata.
Incontriamo alcuni cercatori di funghi, ma nessuno sembra diretto ne al Pizzo ne in Valsambuzza.
In effetti l’itinerario non offre nessun tipo di appoggio da parte di rifugi, la Val Sambuzza è perciò è poco frequentata ma affascinante e possiamo tranquillamente dire selvaggia ed incontaminata.
Proseguiamo sino alle baite della forcella, per poi incontrare la Baita Vecchia e la successiva Baita Arale.
Dopo il tratto di sentiero in fondovalle cominciamo a percorrere una piacevole mulattiera, una volta via di comunicazione tra la Val Brembana e la Valtellina, passando per il Passo del Publino.
Aggiungi qui il testo dell'intestazione
Proseguiamo fino alla Baita del Lago, dove troviamo il lago di Val Sambuzza, a questo punto decidiamo di seguire una variante di sentiero la 209A che ci permette sempre di arrivare al Passo Publino, ma passando dai Laghi di Caldirolo ed al Lago di Varobbio,
Il Passo a 2368, ci permette di spaziare a nord sulla Valle del Livrio, sulla Valtellina, il gruppo del Disgrazia e del Bernina, nei pressi del valico troviamo l’ospitale e bellissimo bivacco Pedrinelli, nato dai ruderi di una caserma della prima guerra mondiale.
Percorriamo l’ultimo tratto di sentiero 209, seguiamo il crinale di cresta ed intravediamo la vetta, prima di intraprendere la salita dell’ultimo tratto, incrociamo una famigliola di camosci, con diversi piccoli subito amorevolmente raggiunti dalla madre, lo spettacolo è affascinante.
Il meteo sembra reggere, ma si iniziano a scorgere nuvoloni e nebbia che salgono dalla Val Sambuzzo, mentre il versante Valtellinese è quasi sgombro da nubi, cambio veloce di obiettivo, alcune foto ai camosci e poi puntiamo alla vetta.
L’ultimo tratto non è privo di difficolta ma con attenzione lo oltrepassiamo, ed eccoci in cima, dove troviamo una bella croce con un Gesù stilizzato.
Lo sguardo a 360 gradi spazia a sud verso a Val Sambuzzo, il Monte Masoni ed il Corno Stella, a nord Valle del Livrio e Valtellina, ed a Picco il Lago del Publino. Ci fermiamo una mezz’oretta in vetta, il tempo di rifocillarci e parlare di montagne.
In vetta
la nebbia continua a salire e le nuvole di fanno più compatte e veloci. in lontananza si scorge la pioggia, che ci fa lasciare la vetta, dopo alcuni minuti di discesa, uno spettacolo che ci ha lasciati senza parole… è iniziato a nevicare, si si… a nevicare questa strana estate 2014 ci ha riservato anche questa sorpresa.
Continuamo la discesa per il sentiero 209 senza varianti che in circa 3 ore ci riporta a Carona, un’altro trekkink in compagnia di Vittorio si è concluso…. alla prossima!